1) INTRODUZIONE
Per il corretto funzionamento dei dispositivi a semiconduttore, è necessario non superare la massima temperatura di giunzione (Tj) stabilita dal fabbricante dei dispositivi.
In genere i dispositivi, nello stato in cui vengono forniti dai fabbricanti, non possono essere sfruttati alla loro piena potenza poiché si supererebbero i limiti consentiti per Tj e con conseguente distruzione della giunzione.
Al fine di non eccedere i limiti di cui sopra occorre pertanto utilizzare dei “Dissipatori” che, sottraendo calore al dispositivo e trasferendolo all’ambiente circostante, abbassano la temperatura di funzionamento del dispositivo e pertanto impediscono alla sua giunzione di superare il limite massimo ammesso.
Come è noto la trasmissione di calore da un corpo a un altro può avvenire con tre diverse modalità:
- Conduzione
- Convezione
- Irraggiamento
Poiché la CONDUZIONE è la modalità che consente il miglior trasferimento di calore, è conveniente che il dispositivo semiconduttore sia saldamente collegato al dissipatore. Peraltro, poiché il dissipatore è normalmente installato in aria libera, il suo calore viene poi dissipato verso l’esterno per mezzo della CONVEZIONE (naturale o forzata) e dell’IRRAGGIAMENTO.Un altro importante parametro che influisce sulla trasmissione del calore è la conducibilità termica del materiale di cui è costituito il dissipatore.
Tenendo conto del rapporto prestazioni-prezzo il materiale più conveniente è l’alluminio. Considerando quanto sopra si ha perciò che le prestazioni termiche di un dissipatore dipendono dai seguenti parametri:
- materiale
- dimensioni
- forma
- colore
- finitura superficiale (Irraggiamento)
- condizioni di ventilazione
- posizione di montaggio
- posizione di montaggio del carico
Le prestazioni di un dissipatore si misurano con la sua Resistenza Termica (Rth)
Rth è la sopraelevazione di temperatura (ΔT) in gradi centigradi causata dalla applicazione della potenza di un Watt.
Poiché non esistono norme specifiche per la determinazione della Rth, i valori riportati a catalogo derivano da prove di laboratorio effettuate in condizioni simili a quelle che si presentano nell’uso pratico.
I dati di catalogo consentono pertanto di effettuare la scelta del dissipatore e una prima valutazione del suo funzionamento.
Si consiglia sempre di effettuare una verifica pratica nelle condizioni reali e più gravose di utilizzazione per tenere conto di tutti i parametri che possono influenzare la trasmissione del calore nell’applicazione specifica.
2) SCELTA DEL DISSIPATORE
Per scegliere un dissipatore occorre conoscere i seguenti parametri:
- Potenza massima dissipata dal dispositivo semiconduttore (Watt)
- Temperatura massima consentita per la giunzione del dispositivo e sua resistenza termica
- Massima temperatura ambiente
- Tipo di flusso di aria in corrispondenza del dissipatore
La formula base è:
dove:
Rtja è la resistenza termica totale giunzione-ambiente
Rtjc è la resistenza termica giunzione-case (fornita dal fabbricante)
Rtcd è la resistenza termica case-dissipatore (dovuta al contatto tra dispositivo e dissipatore, in particolare a fogli isolanti o grasso interposti)
Rth è la resistenza termica del dissipatore ricavata da catalogo
La seconda formula da usare è:
dove: Tjm è la massima temperatura della giunzione accettata dal progettista dell’apparecchiatura (in prima istanza è quella fornita dal fabbricante del semiconduttore).
Ta è la massima temperatura ambiente.
P è la potenza da dissipare in Watt.
Dalla 2) si ricava Rtja che sostituita in 1) permette di trovare 1) Rth:
Questa è la massima resistenza termica consentita per il dissipatore.
Esempio
Dati di partenza: | |
Tipo di semiconduttore | = T03 |
Tj max | = 150 °C |
Ta max | = 50 °C |
P da dissipare | = 5W |
Convezione | = naturale |
Rtl | = 1° C/W |
Rtcd | = 0,1° C/W |
1) Rtja = Rtjc + Rtcd + Rth da cui si ricava Rth = Rtja – Rtjc – Rtcd
Rth max = Rtja max – Rtjc – Rtcd = 20 – 1 – 0,1 = 18,9° C/W max valore ammesso.
Il dissipatore Tipo S 17 è in grado di soddisfare i requisiti richiesti poiché presenta una Rth = 16 °C/W che è inferiore a 18,9 (max valore ammesso).
3) CONDIZIONI DI MISURA
I valori della resistenza termica dei dissipatori sono ricavati attraverso prove di laboratorio effettuate nelle seguenti condizioni:
- Dissipatore anodizzato nero opaco
- Montaggio verticale in aria libera con convezione naturale
- Sorgente di calore posizionata in un’area centrale del dissipatore
- Contatto diretto tra sorgente di calore e dissipatore con interposizione di grasso termico
- Misura della temperatura del dissipatore immediatamente sotto alla zona dove è applicato il carico
- Misura della temperatura ambiente a 1 m di distanza dal dissipatore in prova
Per la rivelazione delle temperature vengono usate termocoppie di tipo puntiforme a bassa inerzia termica posizionate a stretto contatto col dissipatore.
Il dissipatore viene collocato in un ambiente con aria ferma, a temperatura costante e controllata, viene appeso a un supporto in modo da non essere a contatto con nessun oggetto tale da perturbare la trasmissione del calore verso l’ambiente.
4) FINITURA SUPERFICIALE
La finitura superficiale del dissipatore influenza principalmente la dissipazione per irraggiamento.
I dati riportati si riferiscono a dissipatori ossidati neri opachi.
Nel caso di superfici lucide o grezze l’efficienza del dissipatore si riduce e la resistenza termica aumenta del 10 %.
5) VENTILAZIONE
Passando dalla convezione naturale alla convezione forzata si ha un miglioramento delle prestazioni del dissipatore e la resistenza termica varia come descritto in Fig. 1.
6) LUNGHEZZA DEL DISSIPATORE
La resistenza termica cala all’aumentare della lunghezza ma non in modo lineare. Un tipico andamento è riportato in Fig. 2.
7) SOPRAELEVAZIONE DI TEMPERATURA
La resistenza termica cala con l’aumentare della sopraelevazione di temperatura rispetto all’ambiente esterno. Durante i test di laboratorio si considerano sopraelevazioni di 60° C e con una temperatura ambiente di 25° C.
La variabilità di Rth con la sopraelevazione di temperatura varia inoltre da un profilo all’altro e pertanto non è possibile dare indicazioni precise circa l’influenza di questo parametro.
8) MONTAGGIO DEL DISSIPATORE
La posizione di montaggio influenza la resistenza termica del dissipatore.
Il montaggio più efficiente è quello con alettatura verticale, qualunque altro posizionamento è peggiorativo.
In particolare per il montaggio orizzontale si deve considerare un
aumento di Rth del 20%.
9) PRODOTTI SPECIALI, LAVORAZIONI E FINITURE
- Prodotti speciali: a seguito della evoluzione del prodotto, vengono continuamente inseriti nella gamma di produzione nuovi profili, il ns. Servizio Commerciale sarà lieto di aggiornarvi in proposito a seguito di ogni specifica esigenza.
A richiesta possono essere sviluppati dissipatori e profili speciali su specifica del cliente. - Materiale: qualora non specificato diversamente i prodotti descritti nel seguente catalogo sono di alluminio.
- Tempi di consegna: è disponibile un consistente stock di materia prima che consente una sollecita risposta alla richiesta dei clienti.
- Lavorazioni meccaniche: Il ciclo di lavorazione, a partire dalla materia fino al primo prodotto finito, viene realizzato tutto all’interno dell’azienda mediante un consistente parco macchine a controllo numerico che garantiscono elevati gradi di precisione meccanica e finitura delle superfici.
Possono essere prodotte unità di dissipazione fino a una lunghezza max di 1600 mm. Possono essere realizzate lavorazioni su tutti e tre gli assi. - Profili tagliati a lunghezza: a richiesta possono essere fornite porzioni di barra estrusa dei profili disponibili tagliate a misura.
- Finitura: A richiesta del cliente il prodotto può essere fornito con le seguenti finiture:
- anodizzato nero
- anodizzato con colore a richiesta
- alodine (1000/1200, trasparente/giallo)
- decapato
- grezzo
- sabbiato e decapato
10) CONSIGLI PER L’USO
- Per ΔT maggiori di 40° C è preferibile utilizzare dissipatori anodizzati neri. Ove possibile si consiglia di usare superfici di contatto a metallo vivo.
- Montare il dissipatore con la alettatura in verticale e lontano da parti che potrebbero schermare o limitare il flusso di aria.
- Nel caso di dissipatore rettangolare è consigliabile il montaggio col lato minore in verticale, in ogni caso l’alettatura deve essere verticale.
- Nel caso di più dispositivi su di uno stesso dissipatore è consigliabile distribuire i dispositivi verso il basso e non in modo simmetrico.
- Dissipatori con rapporto lunghezza/base maggiore di 4 vanno controllati praticamente perché possono verificarsi fenomeni di turbolenza che possono alterare il normale scambio termico.
11) ASSISTENZA TECNICA
L’ufficio tecnico Ellediesse è a disposizione per qualunque informazione tecnica relativa al prodotto e alla sua migliore utilizzazione.
12) DATI TECNICI – FATTORI DI CONVERSIONE
- MATERIALI USATI PER LA COSTRUZIONE DEI DISSIPATORI (vedi Fig. 3)
- FATTORI DI CONVERSIONE (vedi Fig. 4)
13) RESPONSABILITÀ PRODOTTO
Si ricorda ai Sigg. Clienti che le informazioni riportate a catalogo sono fornite in buona fede e sono da ritenersi affidabili e accurate. Il Cliente ha la responsabilità di verificare sempre l’uso pratico del prodotto poiché Ellediesse non è a conoscenza dell’uso che ne verrà fatto. Si ricorda pertanto ai Sigg. Clienti che essi si assumono la responsabilità di provare i prodotti Ellediesse per gli usi da loro prefissati.
Ellediesse non può dare nessuna garanzia circa l’uso e l’applicazione pratica per prodotto per qualsiasi uso specifico o generico e pertanto non può essere ritenuta responsabile per incidenti o danni che si potrebbero verificare durante l’uso del prodotto. Quanto riportato nel presente catalogo non è da intendersi impegnativo per Ellediesse in quanto i prodotti vengono continuamente aggiornati per seguire la evoluzione tecnologica e le richieste del mercato.
Le condizioni di fornitura e le limitazioni applicate sono riportate nelle Condizioni Generali di Vendita applicate dalla Ellediesse.
TOLLERANZE DI PLANARITÀ SU PROFILI ESTRUSI
(Tale documento fa riferimento alla noma UNI EN 755-9 paragrafo 4.3)
La convessità e la concavità deve essere misurata come illustrato nella figura sottostante.
Lo scostamento massimo consentito sulla convessitàconcavità per profilati pieni e cavi deve essere come specificato nel prospetto riportato in tabella
Larghezza W | Scostamento F Spessore di parete t <= 5 |
Scostamento F Spessore di parete t > 5 |
|
> di | <= di | ||
0 | 30 | 0,3 | 0,2 |
30 | 60 | 0,4 | 0,3 |
60 | 100 | 0,6 | 0,4 |
100 | 150 | 0,9 | 0,6 |
150 | 200 | 1,2 | 0,8 |
200 | 300 | 1,8 | 0,9 |
300 | 400 | 2,4 | 1,2 |
400 | 500 | 3 | 1,6 |
500 | 600 | 3,6 | 2,4 |
600 | 800 | 4 | 3 |
N.B.
In caso di profilati pieni o cavi con larghezza W di almeno 150 mm, lo scostamento localizzato F1 non deve essere maggiore di O.7mm per ogni 100 mm di larghezza W1.
In caso di tolleranze indicate a disegno localizzate in punti ben precisi si richiede di specificarle o concordarle con ente tecnico.